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L'isola sulla terra è un'isola che non vede il mare che pure gli è vicino. L'autore l'ha pensata per quarant'anni girando per la Puglia e la Basilicata come agente di commercio. Qui ha fatto nascere Scarfagnano, una cittadina costruita prendendo dai suoi ricordi: parti di territorio legate a fatti e avvenimenti, e l'ha popolata con tutte le persone care conosciute, gli amici con i quali spesso giocava scopa o a tressette, seduti attorno a un traballante tavolino del caffè del paese. Spesso, le partite s'interrompevano nel momento in cui il barbiere, il salumiere, il farmacista, o il solito nullafacente, sempre disponibile, attaccava a contare li cunti. Storie piccanti, sarcastiche, di spasso nel caso dei guai capitati al bello del paese, di sdegno per l'assassinio d'un certo Pantaleo, divertenti per le disavventure capitate al podestà ed ai suoi avanguardisti, misteriose come quella della Luna di Maometto... E ogni storia finiva con la solita frase: e t'aggiu cuntatu lu fattu. Tutte le volte che ne ascoltava una nuova, mentre era solo nell'auto pensava: quando smetterò con questo lavoro scriverò un libro...